Cari genitori…

mai come in questo momento una frase semplice qual è “come state?” è faticosa da pronunciare. Persino temuta, nel sospeso di una risposta per niente scontata.

In poche settimane si è rivoluzionato un mondo per ognuno di noi. Il pensiero va innanzitutto alle persone che ci hanno lasciato, spesso lontane dai loro cari proprio nel momento in cui ne avrebbero avuto più bisogno… E subito dopo alle persone che sono rimaste prive di quegli affetti, portati via all’improvviso…

A tutti loro un pensiero affettuoso, di vicinanza e solidarietà sincera.

Si è rivoluzionato un mondo anche nell’organizzazione della vita quotidiana: abbiamo recuperato un tempo quieto per stare insieme, raccontarci, leggere, giocare in famiglia, ma stiamo incontrando anche fatiche impreviste: l’isolamento e la solitudine, l’innaturalità di trascorrere tanto tempo chiusi in casa, la necessità di imparare ad usare le nuove tecnologie per lavorare, studiare, sentire amici, parenti, insegnanti, trovare idee, passatempi, storie da ascoltare…

Stiamo vivendo un’esperienza senza precedenti, che sta ridefinendo il nostro modo di interpretare le relazioni, la comunicazione, lo stare insieme. Niente è più come prima… e ci sta insegnando ad apprezzare anche le piccole cose come forse non abbiamo mai fatto.

E tuttavia, pur in queste condizioni strane e impersonali, vorremmo continuare a sentirci comunità, a mantenere un filo di collegamento, aprire uno spazio di riflessioni sull’educare, contribuire a quella “pedagogia della distanza”, come l’ha definita qualcuno, che impegno e competenze possono accogliere come una sfida e trasformare in una nuova opportunità di crescita. Nonostante tutto.

Inauguriamo così questo spazio che aggiorneremo una volta alla settimana presentando riflessioni sull’educazione e suggerimenti a tema per attività dedicate ai bambini.

Con l’avvicinarsi della S. Pasqua cogliamo l’occasione per rivolgere a genitori, bambini e bambine, educatrici e insegnanti, cuoche, ausiliarie e gestori un augurio di speranza e serenità, invocando quella consolazione custodita nel mistero della Resurrezione che trova nelle parole di Papa Francesco un’espressione ad un tempo umana e misericordiosa:

“Invitiamo Gesù nelle barche delle nostre vite. Consegniamogli le nostre paure, perché Lui le vinca. Come i discepoli sperimenteremo che, con Lui a bordo, non si fa naufragio. Perché questa è la forza di Dio: volgere al bene tutto quello che ci capita, anche le cose brutte. Egli porta il sereno nelle nostre tempeste, perché con Dio la vita non muore mai”.

Papa Francesco (27 marzo 2020)

A presto!

 

Il Presidente, il Coordinamento Pedagogico Provinciale, il Consiglio Direttivo e la Segreteria FISM